Diritti calpestati, libertà di espressione lesa, due pesi e due misure. Il tutto fa emergere un rapporto controverso tra i poliziotti e la loro amministrazione. È quanto è stato denunciato e reso pubblico dal Sindacato Autonomo di Polizia, nella persona del suo segretario generale Gianni Tonelli, durante una conferenza stampa tenutasi presso la sala “Caduti di Nassiriya” del Senato della Repubblica, alla quale ha preso parte anche Marisa Grasso, vedova Raciti.
Tutto ha inizio il 23 novembre 2017, giorno in cui Tonelli, denuncia con una lettera aperta indirizzata al capo della Polizia e pubblicata sui giornali, il fatto che un suo strettissimo collaboratore, il prefetto Stefano Gambacurta, abbia prestato la sua immagine istituzionale quale “sigillo di bontà”, in una video presentazione del programma elettorale di un partito, il Movimento Cinque Stelle.
“E’ una cosa gravissima – ha detto Gianni Tonelli – in questo modo ci ritroveremo allora Prefetti, Questori e altre autorità, presentare programmi di partiti?”.
Alla missiva di Tonelli seguì, il giorno successivo, la replica del prefetto Gambacurta che sostenne di non fare campagna elettorale per il Movimento Cinque Stelle.
La denuncia dell’esponente del sindacato non è stata vista di buon occhio, tant’è che lo scorso 18 dicembre, la questura di Bologna (presso la quale Tonelli è in forza) ha notificato allo stesso un procedimento disciplinare che prevede la sospensione dal servizio. Questo perché, a dire della questura, Tonelli avrebbe mosso accuse offensive e lesive “non supportate da prove e che configurano una valutazione puramente soggettiva di fatti che di per sé paiono altamente lesivi della dignità dell’istituzione dell’Amministrazione della P.S., in quanto lesivi dell’onore e della reputazione del vertice stesso”.
Gianni Tonelli non si lascia intimorire: “Vogliono punirmi perché ho detto la verità. Questi provvedimenti dimostrano che è saltato il banco delle regole elementari della democrazia. Questa è una cosa gravissima”.
Per questo motivo Gianni Tonelli ha annunciato lo sciopero della fame. A sostenerlo nella sua battaglia anche Marisa Grasso, vedova Raciti, presente in conferenza stampa, la quale si unirà allo sciopero simbolicamente per qualche giorno, in segno di appoggio e solidarietà.