Ha iniziato a fissare tutto ciò che si muove a intermittenza… Una finestra che si apre e si chiude per il vento; un’altalena che va avanti e indietro spinta da qualcuno; un lampione che lampeggia e cerca di sopravvivere al buio. A volte si sente come una penna che scrive a tratti, che si inceppa sulla maiuscola ed è costretta ad andare a capo. E lei, come quel lampione, cerca di sopravvivere alla rumorosa onomatopea di quello che esiste e non esiste, scandito alla stessa precisione dei secondi sull’orologio, mentre dalla solita finestra il mondo scorre nella direzione opposta ai suoi pensieri malinconici… E il rifugio è il solito pezzetto di carta sgualcito e impregnato di quei profumi che non puoi spiegarti.
I capelli arruffati da un timido vento, colonna sonora perfetta. Le nuvole non la nascondono più, e il Falco torna a guardare la luna. Lo scopo è solo uno: fargli scoprire la versione silenziosa dell’attesa, quella che difficilmente potrebbe percepire nei silenzi di una notte di nuvole. Fargli capire cosa faceva e sentiva mentre aspettava.
– «Come definiresti le parole che finiscono in ‘issimo’?» le chiede
– «Sono superlativi assoluti, Falco»
– «Luna, so cosa sono i superlativi. La mia domanda era più profonda. Hai o hai mai avuto qualcosa dentro di te che sia un superlativo? Sentito ed espresso al massimo valore?»
– «Oh certo che si, Falco. Anche io ho i miei ‘issimo’ o ‘issima’ espressi all’ennesima potenza».
– «E quali sono?»
– «Eh non posso dirtelo, o non avrebbe più senso la notte»
– «Ma ce ne sarà qualcuno in particolare, allora…»
– «Hai presente quando ti trovi in una circostanza immensa e sconosciuta ma nonostante tutto ti senti al posto giusto?»
– «Mmm… nel cielo, Luna?»
– «Ecco, quello è il mio superlativo. Il più assoluto dei superlativi».
“Il più assoluto”. Un superlativo assoluto da solo non è bastato, tanto da aver bisogno di un relativo per esprimerlo. Controverse sgrammaticature, quando il perfetto non serve.
E intanto il tempo scorre alla finestra e il lampione si è riacceso. Ha deciso di non arrendersi.