«Che schifo le guardie. 1312». Nel giorno in cui ricorre l’anniversario della strage di Nassiriya, mi ritrovo in autobus, a Roma, a leggere questa scritta sullo schienale di un sedile.
Devono fargli davvero tanto schifo le guardie all’autore di quella scritta. La domanda è: c’è un reale motivo? Oppure per indottrinamento?
Parlo di indottrinamento, termine nel quale mi sono imbattuta relativamente ad un’immagine diffusa ieri dalla Polizia di Stato in cui, negli ambiti di un progetto scolastico, appaiono dei bambini “fotosegnalati”.
L’immagine è stata ripresa da una delle tante pagine Facebook spazzatura, tra cui una pagina di pseudo inchieste su poliziotti violenti (Vi allego le schermate ma oscuro il nome perché non ho la minima intenzione di indurre visitatori sui loro canali nemmeno per sbaglio) amministrata da un sedicente blogger.
Ecco, un utente ha commentato dicendo che in quella foto non ci vede nulla di male. Qualcuno gli ha risposto: «Per lo stato nulla, lo sbirro che insegna ai bambini è il massimo dell’indottrinamento. Se non ci trovi nulla di male evidentemente con te l’indottrinamento è riuscito perfettamente».
Un altro “intellettuale” scrive: «Ma in questo caso, i genitori, se non fossero stati anch’essi scolarizzati, se la sarebbero presa coi responsabili di questo schifo, ovvero professori, preside e quant’altro, la scuola dell’obbligo andrebbe abolita insieme all’arma».
Curioso è il commento dell’amministratore della pagina che risponde cosi: «Indottrinamento, propaganda, “miseducation”, inculcare sin da piccoli un messaggio positivo rispetto alle forze dell’ordine».
E quindi? È sbagliato? È sbagliato insegnare ai bambini sin da piccoli a rispettare le istituzioni e ad apprezzare il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine? Oppure si preferisce avere ragazzini teppisti e vandali che ci “regalano” scritte come quella fotografata in autobus? O ragazzetti che ad appena 13/14 anni, tornano a casa puzzolenti di marijuana e magari la fumano anche in compagnia di papà?
L’indottrinamento non è “inculcare” un messaggio positivo rispetto alle forze dell’ordine. Quella si chiama educazione, rispetto. Concetti che – comprendo bene – non possono essere ricercati in coloro che si sono fumati anche quell’ultimo briciolo didignità necessario per tacere (vedi il tizio che vuole abolire la scuola dell’obbligo e l’Arma, già la dice lunga).
Io invece dico: Viva le guardie!