Il titolo potrebbe sembrare un dito nella piaga. Chi mi conosce, chi mi legge, sa che non è così. Sa dove voglio arrivare.
Il Maresciallo Vincenzo Carlo Di Gennaro, questa mattina, come tante altre nella sua vita, ha indossato la divisa ed è andato a svolgere il proprio turno.
Turno. Una parola di cinque lettere che vuol dire tante cose: sicurezza, protezione, fiducia, vita. Una vita interrotta con alcuni colpi di pistola esplosi da chi si sente al di sopra della legge, tanto da poterla bypassare, tanto da poterla crivellare di colpi. Senza pietà alcuna.
E credetemi, non trovo alcuna differenza tra chi ha commesso questo gesto e chi, tra i tanti idioti che ripetutamente lo fanno, irriderà questa tragedia felicitandosi per la morte di un uomo in divisa.
Il Maresciallo Di Gennaro era vice comandante della stazione di Cagnano Varano, un paesino in provincia di Foggia. Questa mattina, durante un posto di blocco, dall’auto a cui avevano intimato “alt”, a bordo della quale vi era un pregiudicato, sono partiti dei colpi di pistola che hanno attinto entrambi i militari in servizio, ferendo uno e uccidendo l’altro in modo barbaro.
Vincenzo va ad aggiungersi alla lunghissima lista di uomini dello Stato che hanno tenuto fede al proprio giuramento pagando con la vita. A dispetto di quanti idolatrano i simboli della illegalità, pur di gettare fango sugli uomini in divisa. Se vi doveste trovare dinanzi a queste persone, ricordategli Vincenzo e tanti altri prima di lui. Ricordategli come è stato barbaramente ucciso; ricordategli come muore un Carabiniere.
ONORI MARESCIALLO!