È bene che ogni libro abbia anche qualche pagina scritta al presente… con il ricordo fresco, stampato lì. Ed ecco che sono in macchina, di ritorno a Taranto. Vedo le montagne, il cielo color speciale. Il color speciale esiste solo per il cielo di Corigliano, e quel cielo da due notti ha una stella nuova. Torno sempre un po’ più vuota, ora che un altro pezzo di vita mia se n’è andato via. Non a caso Capalbo16 raccoglie storie e persone di una vita. Mi ritorna la mente indietro nel tempo, e forse è una difesa spontanea dal dolore. Davanti a me un’altra auto viaggia. Dietro ci sono due bambini, girati verso di me, guardano la strada che si lasciano alle spalle. Ricordo che da bambina lo facevo pure io ogni volta che da Corigliano tornavo a casa. L’ultima tappa era da zia e zio. Li salutavo, salutavo loro, i miei tre cugini. E loro sapevano bene che quel saluto non mi bastava, allora andavano sul retro della loro casa, affacciati a delle ringhiere verdi, e quando con l’auto passavo per andare via, li ritrovavo lì con la mano a farmi “ciao”. Era un modo quello, per rendere meno doloroso quel saluto al momento di entrare in macchina. Non ho mai sopportato i distacchi, i saluti. La vita però purtroppo me li ha sempre imposti. Oggi è stato un altro di quei giorni. Solo che siamo tutti un po’ troppo grandi per il ciao dalle ringhiere verdi. Ma non siamo grandi abbastanza per accettare che ci siamo salutati un po’ più vuoti. E forse non saremo mai abbastanza grandi. Così come non sarò mai abbastanza grande per guardare la strada che mi lascio alle spalle, tornando a casa. Ma stavolta me la lascio alle spalle con una promessa: che nel paese dal cielo color speciale ci tornerò più spesso, e che tutto ciò di caro che mi rimane lì me lo godrò più che posso. Perché nulla è eterno. Nemmeno quello che pensiamo non finirà mai. Un bel giorno ti svegli e la realtà ti presenta il conto. E quel conto fa male assai. In questi due giorni ho avuto l’ulteriore conferma di cosa sia l’Alzheimer. Vi prometto, che appena arrivo a casa, corro dal nonno e lo abbraccio forte. E lo farò ogni giorno fino a che Dio vorrà. Lo farò per lui, per voi, per me. Per Zio.